MAURIZIO ODDO

 MAURIZIO ODDO

Maurizio Oddo, Architetto con titolo di Dottore di Ricerca e attuale Professore Associato presso l'Università degli Studi di Enna Kore, svolge la sua attività accademica insegnando Progettazione Architettonica. Laureato con lode e autore di pubblicazioni di rilievo, si è specializzato nell'Arte dei Giardini, Progettazione e Assetto del Paesaggio. La sua carriera è contraddistinta dalla partecipazione a conferenze, mostre e concorsi sia nazionali che internazionali, guadagnando riconoscimenti e premi.

Nel 2002, ha aperto lo Studio BoMa insieme ad Alessandro Barracco e ha completato diversi progetti, tra cui un belvedere e giardino a Triscina vicino all'area archeologica di Selinunte, Casa Ditta a Erice e Casa M a Bonagia. Ha anche curato diverse pubblicazioni, tra cui "Gibellina la Nuova" nel 2003, "Conservare il transitorio. Il restauro dell'architettura contemporanea" nel 2005, e "Architettura contemporanea in Sicilia" nel 2007. Oddo è stato curatore della prima Antologica dedicata allo Studio Purini_Thermes nel 2008 e della Mostra dedicata alle Opere e ai Progetti di Alvaro Siza nel 2011. Ha seguito numerose Tesi di Laurea presso l'Università di Enna dal 2010. Tra le sue principali pubblicazioni si includono "Pretesti di architettura" nel 2009, "Purini/Thermes" nel 2010, "Alvaro Siza" nel 2011, "Eduardo Souto de Moura" nel 2016, e "Writing from the front. Una Biennale di Architettura fuori dalla norma" nel 2018.


L'ALBERO DELL'ARCHITETTURA

"La natura è un tempio in cui viventi colonne

lasciano talvolta sfuggire confuse parole; l’uomo

vi passa, attraverso foreste di simboli, che lo

guardano con sguardi familiari."

Charles Baudelaire


La tesi fondamentale del libro è chiara fin dall’inizio: il rapporto tra albero e architettura è un nodo centrale del progetto architettonico. Maurizio Oddo sottolinea che, come ogni aspetto del nostro pianeta, le piante sono protagoniste, e l’architettura non fa eccezione. Il libro si propone come un “atlante dell’architettura sotto specie d’albero”, spostando l’attenzione dall’opera architettonica alla componente arborea. 
Si mette in evidenza l'importanza della componente progettuale, rimarcando che l'inizio della riflessione parte dall'attuale incontro con il mondo di ciascun individuo.
Il testo sottolinea il processo continuo di approfondimento, che considera diversi fattori a diverse scale. Viene evidenziato il legame tra la parola "architettura" e concetti come archè, inizio, fondazione, struttura, e artificio, sempre in dialogo diretto con gli elementi naturali.
Nel tentativo di comprendere il tema, la ricerca si spinge a riflettere sul piano concettuale, sottolineando le capacità del progetto urbano contemporaneo di rinnovarsi. L'autore sottolinea l'importanza della chiarezza teorica nel coltivare il concetto, collegando il termine latino "colere" alla cultura e alla cura dell'animo umano. Questa associazione tra la coltivazione della terra e la cura dell'animo evidenzia la necessità di un impegno costante per ottenere risultati significativi, sia nel campo della progettazione urbana che nella formazione della percezione umana dello spazio.
Il testo inoltre descrive un catalogo di disegni di architetti contemporanei, celebri e meno noti, che hanno integrato alberi nelle loro opere. Il catalogo, volutamente incompleto, rappresenta una combinazione di natura e artificio attraverso una selezione accurata da un vasto archivio di disegni. Gli alberi emergono come elementi essenziali nello spazio architettonico, contribuendo a una sintesi armonica tra natura e cultura.









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