IMPRINTING

"LE ROSE"

Provando a ripercorrere la mia infanzia sono riemersi molti ricordi, sensazioni, profumi e colori che probabilmente hanno segnato in parte senza volerlo la mia vita. Pensando quindi a un primo mattoncino che possa essere stato l'inizio della costruzione della mia personalità è sicuramente il paesino in montagna dei miei nonni, in cui trascorro tutte le estati. Il mio luogo della memoria si chiama “Le rose”: sta vicino Rieti ed più piccolo di un paese, avendo all’incirca 12 abitanti. È strano come io abbia scelto questo luogo come mio imprinting, perché nonostante io ora lo apprezzi molto, da bambina lo odiavo. Proprio questo contrasto di emozioni, dovuto a una mia crescita, mi ha reso consapevole di quanto questo posto sia per me importante. Come un’opera d’arte che provoca stupore e spesso è “brutta”, tanto da generare un cambio di direzione, così è per me Le rose. 

Spesso riaffiorano ricordi, scorci d’infanzia che sento ancora vivi: rumori, voci, l’odore dei frutti di nonna e dell’erba appena tagliata dell’orto. Un luogo che trasmette pace e tranquillità, circondato completamente dal verde. Mia nonna infatti mi dice sempre che al giorno d’oggi sono rari posti così. Un luogo dove si apprezza il silenzio e le piccole cose, in cui la famiglia si riunisce. 

Guardando il mio luogo dell’imprinting da un altro punto di vista, ad esempio vedendo la pianta, si può notare come l'edificato presente sia segnato da due direttrici che vengono da due parti opposte, ma che si incontrano formato una stretta concavità in cui si vanno a collocare una dopo l’altro le poche case del paesino. Mi faceva riflettere la duplice natura di questi due rami, uno artificiale, dove passano le macchine e collega paesi diversi, e l’altro completamente naturale, un segno più leggero che dal paese arriva fino nei boschi. È interessante come  il congiungimento di queste due direttrici formi il paese. Questo concept vorrei riportarlo nel mio progetto: unire la componete naturale con quella artificiale legandole fra loro in modo organico, sotto tutti i punti di vista. Inoltre lo sviluppo in lunghezza e la ripresa del tracciato urbano che non va ignorato ma considerato come l'inizio creativo del proprio progetto.

Graficizzando invece qualche foto fatta da me le estati scorse ho cercato di rappresentare Le rose come una finestra sulla natura. Un luogo che lega l’edificato e la natura in modo sinergico, come se invece di danneggiarlo portasse una visione trasparente ed integrata con esso dal punto di vista ecologico e ambientale, temi che vorrei ci fossero in modo attivo nel mio progetto.

Guardando questo paesino penso a un “architettura naturale” come in questo caso la presenza delle montagne e delle vallate siano da ispirazione e da cornice. 

L’idea nata da questa esercitazione è  quella di creare un edificio che riprenda il contesto urbano circostante, come il Maxxi, diventando parte della maglia urbana, legando mondo naturale e artificiale. Inoltre altro aspetto fondamentale preso dal mio imprinting sarà la crescita. Infatti dovendo riprogettare il liceo artistico esistente, con una serie di funzioni connesse, sarà importante l’architettura per accompagnare lo studente nel suo percorso di studi. Come in questo caso il tema dell’arte possa diventare propulsore di un’ estetica rivolta a dare un’identità definita al progetto.

Infine non penso che il luogo in sé di Le rose rappresenti il mio imprinting, ma l’insieme di relazioni ad esso connesse che riemergono nella mia mente. Come lo sguardo critico e l’esperienza fisica ad esso associata possono mutare ed essere sempre in divenire, formando l’insieme di rami di cui l albero della propria creatività è composto. 

Parole chiave: 

- CRESCITA

- CONCATENAZIONE 




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